La bellezza Made in Italy a Cosmoprof scommette sull'export
Non c'è dubbio: per superare il momento di difficoltà economica che il nostro Paese sta attraversando, la parola d'ordine per le aziende di cosmetica è export.
E tra gli stand del Cosmoprof Worldwide Bologna 2014, 2.450 espositori, che si è aperto venerdì ( e chiude lunedì 7 aprile) non si parla d'altro: da gruppo Maletti (arredi per saloni professionali) e Gotha Cosmetics (produttore di make-up conto terzi), che hanno una quota di esportazioni dell'80% sui ricavi totali, a Parlux (apparecchi elettrici per saloni di acconciatura) che arriva al 50% (si veda lo speciale Cosmoprof 2014 sul Sole 24 Ore del 31 marzo 2014). Dopotutto gli ultimi dati del settore in Italia parlano chiaro: con una crescita dell'11% nel 2013 rispetto all'anno precedente e un valore di 3,2 miliardi le esportazioni hanno trainato la produzione salita del 2,6% a 9,3 miliardi (dati Cosmetica Italia). In particolare, incidono le crescite di aree tradizionalmente importanti per l'export italiano, come la Francia (+17,9% a quota 369,5 milioni di euro), tornata in prima posizione dopo il sorpasso tedesco registrato nel 2012 e il Regno Unito (+23,4%) che supera quota 260 milioni di euro. Notevole il rimbalzo (+26,1%) registrato dagli Emirati Arabi Uniti per 97,9 milioni. A beneficiare della maggiore competitività internazionale delle aziende italiane è stata anche il surplus della bilancia commerciale che nel 2013 ha superato gli 1,5 miliardi.
Fonte: Il Sole 24 Ore
«Bioline Jatò - spiega Tommaso Corradini, direttore generale dell'azienda che produce trattamenti per i saloni di estetica - realizza il 35% del suo fatturato in Italia e il 65% all'estero. In Italia abbiamo 12 distributori, mentre all'estero siamo presenti in oltre 40 Paesi con distributori esclusivi. I mercati più interessanti per noi sono Stati Uniti, Russia, Nord Europa e Far East».
Negli ultimi anni ha consolidato la sua posizione all'estero anche L'Erbolario (88,5 milioni di euro i ricavi 2013), raggiungendo tutti e cinque i continenti. «Tra gli ultimi mercati in cui siamo entrati - racconta il suo fondatore Franco Bergamaschi - quello tedesco, spagnolo e coreano».
Il mondo è nei piani di Fema, società che raggruppa i marchi di estetica medicale Dermal Medical, Dermal Clinic e Life Complex. «Dal prossimo anno partirà un'imponente operazione di franchising rivolta all'Europa, ma anche al resto del mondo - afferma Massimo Delle Grazie, direttore generale del gruppo - con un'attenzione maggiore rivolta a Germania, Francia, Regno Unito e Turchia, senza tuttavia tralasciare il Brasile e Argentina che sempre più cavalcano l'onda del business legato ai settori di medicina ed estetica». Intanto per quest'anno sono previsti investimenti sul territorio italiano. A soli 4 anni dalla sua creazione, Fema ha chiuso il 2013 con un fatturato di quasi 29 milioni (+30%). «Adesso - conclude Delle Grazie - gli occhi sono tutti puntati sull'ampliamento del business partendo da un investimento di 120mila euro in formazione, l'assunzione di 120 nuove risorse e l'apertura di 500 nuovi punti Dermal Medical in tutta Italia».