IL TASSO D'INTERESSE BRASILIANO
AI MINIMI STORICI:
I BENEFICI PER L'ECONOMIA
 
 
La Banca Centrale brasiliana mantiene il tasso al 6,5% dopo ben 12 tagli consecutivi, da quando nel 2016 il tasso aveva toccato quota 14,25%.
Nonostante lo scenario avverso alle economie emergenti, la Banca Centrale ha perseguito una politica di riduzione del Selic, grazie all'inflazione contenuta, al quadro rinfrancante dei conti esterni e al recupero dell’economia in generale.
Un'ottima base per permettere la ripresa degli investimenti nel Paese.
 
 
 
 
 

di Fabio Moro, titolare di BSO Brasil
 

Caro lettore,

il Comitato di Politica Monetaria (Copom) della Banca Centrale brasiliana ha deciso di mantenere il Selic - cioé il tasso annuale basico degli interessi - al 6,5%.
Il Selic - che corrisponde grosso modo al tasso di sconto della Banca d'Italia - ha subito ben 12 tagli consecutivi da ottobre 2016 ad oggi.

La decisione è stata presa nel bel mezzo di uno scenario tutt'altro che favorevole alle economie emergenti dovuto soprattutto alla valorizzazione del dollaro negli scenari mondiali. Per evitare crisi cambiali, Turchia e Argentina per esempio hanno elevato i loro tassi d’interesse negli ultimi mesi per contenere l’uscita di capitali dal Paese.

Si temeva che anche la Banca Centrale brasiliana adottasse una decisione del genere. Invece - supportato da un quadro rinfrancante dei conti esterni, dal recupero dell’economia e dall’inflazione contenuta - il Brasile é riuscito ad attraversare tale scenario internazionale avverso ai Paesi emergenti senza ricorrere all’aumento degli interessi.

Nello studio della società Focus, gli economisti del mercato finanziario ritengono che il Selic sarà mantenuto all’attuale 6,5% sino a maggio del 2019, quando potrebbe essere elevato al 6,75%.



Per capire meglio il Selic

Il Selic è lo strumento finanziario che la Banca Centrale brasiliana utilizza per mantenere l’inflazione sotto controllo o per stimolare l’economia.

JC

Se gli interessi cadono molto, la popolazione ha un maggior accesso al credito, e, pertanto, può consumare di più. Questo aumento della domanda può far aumentare i prezzi.

D’altra parte, se gli interessi aumentano, l’autorità monetaria frena il consumo e gli investimenti (che risultano più cari): la crescita dei prezzi è bloccata o per lo meno controllata, evitando o contenendo dunque  l’inflazione.

Così, aumentando il Selic, la Banca Centrale aumenta l’attrazione degli investimenti verso i titoli del debito pubblico. Conseguentemente comincia a “mancare” denaro nel mercato finanziario che permetta di investire in progetti che siano più redditizi del tasso pagato dal Governo.

E’ per questo che le imprese chiedono tagli nel Selic: per attrarre investimenti nel settore dell’economia privata.

Nello scenario economico attuale, l'odierno tasso Selic al 6,5% è un indicatore interpretabile come positivo: significa che l’economia si è stabilizzata, che l’inflazione risulta controllata e che gli investimenti possono riprendere con più facilità, agevolando tutte le imprese che volessero investire, beneficiando di costi finanziari e bancari tendenzialmente più accessibili.

Se (come si vede chiaramente nel grafico sopra) pensiamo che il Selic era arrivato a toccare quasi quota 15% nel precedente Governo (con inflazione alta e consumi ed investimenti ridotti), è ben evidente come in questi ultimi tempi l'attività della Banca Centrale abbia apportato indubbi benefici all'economia brasilana.