IL MERCOSUL E LE ECCEZIONI AL DAZIO BRASILIANO:
PERCHE' LE IMPRESE ITALIANE DEVONO CONOSCERLE
 
I Uno sguardo sulla Tariffa Esterna Comune, il dazio unico applicato uniformemente ai Paesi membri de Mercosul, tra cui il Brasile. Le principali eccezioni che ne modificano l'aliquota (spesso in senso riduttivo): un'opportunità da tenere monitorata per le imprese italiane.
di Fabio Moro*
 

Caro lettore,

lo so: è estate e i temi piuttosto tecnici che tratto in questo articolo non sono certo di quelli da leggere sotto l'ombrellone. Ma se ne afferri la logica e volessi esportare in Brasile, forse ti offriranno qualche spunto di concreta utilità.

Iniziamo con una data storica: il 1° gennaio 1995 - in piena estate sudamericana (tanto per restare al tema estivo) - i quattro Paesi membri firmatari del Mercosul, Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, davano alla luce la Tariffa Esterna Comune (TEC).

Com’è noto, il Mercosul (cui ha recentemente aderito il Venezuela) costituisce un’unione doganale, ossia in linea di principio prevede da un lato la libera circolazione delle merci all’interno dei Paesi membri e dall’altro un’unica imposta daziaria che grava sui prodotti importati nell'unione medesima, da qualsiasi frontiera essi entrino: la TEC appunto.

Ora questo principio generale del dazio unico e uguale per tutto il Mercosul trova alcune rilevanti eccezioni, che costituiscono appunto il cuore del presente articolo:

1) le eccezioni c.d. generiche contenute nelle “Liste delle eccezioni”

2) le eccezioni previste nelle “Liste delle Eccezioni dei beni di Informatica e telecomunicazioni (BIT)”

3) le eccezioni create per garantire la normale fornitura di prodotti

4) le eccezioni del c.d. “Ex-tarifario”

Esistono poi altre eccezioni che dipendono dall’appartenenza dei Paesi del Mercosul all’Organizzazione Mondiale del Commercio, relativamente marginali e che non saranno qui trattate.

Queste eccezioni sono rilevanti per chi esporta in Brasile, perché la loro esistenza implica che questo Paese – per determinati prodotti considerati appunto "eccezionali" – possa modificare le aliquote TEC, riducendole o aumentandole. Se il tuo prodotto rientrasse in una eccezione che riduce l'aliquota è evidente di primo acchito che il tuo prodotto - meno tassato - avrebbe più chance di successo sul mercato brasiliano.

Vediamo dunque queste eccezioni una per una.

 

1) Le liste (generiche) delle Eccezioni

Le Liste delle Eccezioni furono create affinché i Paesi del Mercosul - in presenza di determinate circostanze e nel rispetto di alcuni limiti - potessero trattare le importazioni di determinate "famiglie" di beni in modo differenziato in relazione all’aliquota TEC.

Per esempio mettiamo il caso che tu - stanco di produrre ombrelloni - ti sia dato alla produzione di calzature. Mettiamo pure il caso che la tariffa generale TEC delle scarpe sia del 10% ma un bel giorno quelli del Governo brasiliano si svegliano ritenendo che tale aliquota non sia ideale in relazione alle circostanze brasiliane. E con un provvedimento ad hoc decidono così di includere le scarpe nella sua lista delle eccezioni, imponendo un'aliquota 3 volte maggiore.

Tu, imprenditore calzaturiero, ne saresti ovviamente pregiudicato. E di fatto è quel che è successo realmente: già da anni il Brasile ha elevato ad oltre il 30% l’aliquota gravante sull'importazione di scarpe, perseguendo una finalità evidentemente protettiva del proprio settore calzaturiero.

Il tuo prodotto verosimilmente non riuscirà ad entrare in Brasile, a meno che tu non sia un'impresa che produce scarpe artigianali di altissima qualità, riuscendo a soddisfare la domanda di un pubblico d'elite disposto - in ragione del proprio potere d'acquisto - a comprarle nonostante il prezzo elevatissimo dovuto al carico daziario.

 

2) Le Liste (specifiche) delle Eccezioni dei beni di Informatica e telecomunicazioni (BIT)

Queste liste non sono nient’altro che liste di eccezioni specifiche per i prodotti appartenenti appunto alla categoria dei beni di informatica e telecomunicazioni. Il funzionamento è pressoché identico a quello della lista generale.

 

3) Eccezioni create per garantire la normale fornitura di prodotti

Nell’anno 2000 è stata creata nel Mercosul una norma che permette di imporre eccezioni alla TEC nel caso in cui si verifichi una carenza di prodotti. Pertanto riducendo l’aliquota si stimola l’aumento delle importazioni e la conseguente normalizzazione dell’offerta.

La riduzione tariffaria è condizionata all’investigazione da parte della Commissione del Commercio del Mercosul (CCM), che viene attivata su richiesta specifica di uno dei Paesi membri. Comprovata la carenza, la CCM permette che il Paese riduca il dazio entro limiti quantitativi predeterminati e con vigore massimo di 12 mesi. I casi di calamità o rischio per la salute pubblica sono i più notori (e i più estremi), ma ve ne sono vari altri.

 

4) Eccezioni del c.d. “ex-tarifario”

Queste eccezioni sono quelle che - caro produttore - ti riguardano più da vicino, perché l’ex-tarifario varia sempre l’aliquota nel senso di una riduzione.

La finalità dell'ex-tarifario è quella di permettere l'importazione di beni strumentali e di beni di informatica e telecomunicazioni che non abbiano produzione equivalente in Brasile. Ricevendo macchinari o componenti innovativi superiori tecnologicamente con un trattamento doganale di favore, le aziende di diversi settori dell'economia, includendo tecnologie inesistenti in Brasile, ne beneficiano, con un aumento di produttività e competitività del settore produttivo.

In parole semplici: il macchinario o la componente che tu produci in Italia con tanta passione, precisone e qualità non esiste in Brasile? Bene: il Governo brasiliano ti incentiva a importarlo nel Paese (con una riduzione fiscale dell'aliquota TEC normalmente praticata).

Ma vediamo da vicino come funziona l'ex-tarifario.

Le liste (generiche e specifiche) delle eccezioni di cui sopra (punti 1 e 2) riguardano i codici doganali di "famiglie" di prodotti. Le eccezioni relative all'ex-tarifario riguardano invece i casi in cui il governo altera l'aliquota TEC di una "specie" particolare all'interno della "famiglia" di prodotto.

Un esempio ci aiuta a capire meglio. Al codice doganale 84.10 corrisponde la "famiglia" delle "Turbine idrauliche, ruote idrauliche e suoi regolatori". Orbene, tale famiglia è suddivisa in varie "specie" secondo la tabella sottostante:

Descrizione

Codice NCM    

Aliquota

Turbine idrauliche, ruote idrauliche e suoi regolatori

84.10

 

- Turbine e ruote idrauliche

84.10.1

 

-- Di potenza non superiore a 1.000 Kw

84.10.11.00

14%

-- Di potenza superiore a 1.000 Kw ma non superiore a 10.000 Kw

84.10.12.00

14%

-- Di potenza superiore a 10.000 Kw

84.10.13.00

14%

- Parti, incluse o regolatori

84.10.90.00

14%

Come si vede, l'aliquota TEC applicata alla "famiglia" delle turbine e ruote elettriche è del 14%. Ma a un certo momento il Governo ha voluto concedere un trattamento doganale di favore a una componente ben definita delle turbine idrauliche (gli "assi monoblocchi forgiati in acciaio con massa superiore a 19 tonnellate"), senza alterare l'aliquota per tutte le altre parti/componenti. Così con una Risoluzione del 2010, ha deciso di ridurre l'aliquota al 2% per questi particolari assi, mantenendola invariata al 14% per tutte le altre specie della "famiglia" delle turbine e ruote idrauliche e loro parti.

L'iniziativa per ottenere l'inclusione di un prodotto nell'ex-tarifario parte sempre da un'impresa brasiliana o da un'associazione impresariale di categoria, che sottopongono una richiesta alla Camex (Camera di Commercio Estero), organo integrante del governo. La Camex - se verifica l'inesistenza di produzione interna di beni simili a quello per cui è chiesta l'inclusione nell'ex-tarifario - concede la riduzione dell'aliquota. Peraltro, per "offrire maggior prevedibilità agli investimenti", l'ex-tarifario viene creato con un termine di scadenza.

Dunque se sei un'impresa italiana che volesse esportare in Brasile - beneficiando dell'ex-tarifario - hai due strade:

1) o hai la fortuna che il tuo prodotto sia già inserito nell'ex-tarifario: così al tuo prodotto - al momento dello sdoganamento - si applicherà senz'altro l'aliquota ridotta 

2) se invece il tuo prodotto é ancora sottoposto integralmente all'aliquota TEC ma ritieni che non ne esista uno similare in territorio brasiliano, puoi parlarne con il tuo importatore o col tuo cliente brasiliano affinchè attivi una procedura per l'inclusione del tuo prodotto nell'ex-tarifario, chiedendo alla Camex che he riduca l'aliquota.

Il regime delle eccezioni dunque è molto importante perché crea delle “falle” nel sistema protettivo brasiliano e – specialmente in relazione alle eccezioni dell’Ex-tarifario – dovrebbe essere costantemente monitorato dalle imprese italiane, specialmente quelle di determinati settori meccanici.

 

Memento: i negoziati verso il libero commercio tra Mercosul e Unione Europea

Preme comunque ricordare che sono in corso i negoziati di liberalizzazione commerciale tra Unione Europea e Mercosul, come trattato approfonditamente nella precedente Newsletter n° 3/2014: www.bsobrasil.com.br/it/focus-brasile/32014/

Si auspica dunque che questi negoziati si chiudano quanto prima con un accordo tra i due blocchi, in modo che il sistema protettivo del Brasile possa dissolversi in relazione alle relazioni commerciali con i Paesi dell’Unione Europea.

In tal modo l’aliquota TEC quanto meno si affievolirebbe (e il corrispondente regime delle eccezioni perderebbe di significato), con grande beneficio per chiunque esporti in Brasile e nel Mercosul in generale.

Peraltro nel corso di quest’anno non si sono registrati significativi avanzamenti sul percorso dei negoziati. Tuttavia al recente vertice tenutosi a Bruxelles il 10 e 11 giugno tra l'Unione Europea e la CELAC (Comunità di Stati Latinoamericani) – che ha visto riuniti i principali capi di Stato e ministri dell’America Latina ed europei – il Ministro dell’Agricoltura brasiliano Katia Abreu ha dichiarato come “il Brasile sia oggi pronto per avanzare nei negoziati”.

Chissà che un giorno esportare ombrelloni in Brasile non sia esentasse...

 
Fabio Moro è fondatore e titolare della BSO Brasi (info@bsobrasil.com.br)